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ASCESA, APICE E DECADENZA DEL MANGIA-MANGIA
di Primo Prandoni

Scarica i documenti storici del "Museo virtuale del Mangia-mangia"
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Il Mangia-Mangia (tipologia di scacchi eterodossi nella quale si gioca in coppia) entra in punta di piedi nel circolo scacchistico “Famiglia Legnanese” dopo l’estate del 1997.
Nei primi tempi gli appassionati sono pochi e si dedicano al gioco in maniera quasi clandestina durante le serate libere da tornei ufficiali.
Le prime partite di Mangia-Mangia si svolgono spesso in una saletta separata, un po’ per non disturbare gli altri scacchisti (i due compagni di squadra possono infatti parlare tra loro) un po’ per un senso di vergogna dovuto al “tradimento” perpetrato ai danni degli scacchi ortodossi.

Il nuovo gioco, però, si diffonde: gli appassionati aumentano di numero e pian piano trovano il coraggio di uscire allo scoperto.

Il definitivo accoglimento del Mangia-Mangia tra le attività ufficiali del circolo è datato 28 giugno 1998, quando – a ridosso della pausa estiva – si disputa il “1° torneo di Mangia-Mangia Famiglia Legnanese” con tanto di medaglie ricordo. La partecipazione è gratuita.
Partecipano sei coppie, che si affrontano in un doppio girone all’italiana.
Approfittando della natura sperimentale della competizione viene introdotta un’innovazione che sarà mantenuta anche nelle edizioni successive: un intervallo di un quarto d’ora a metà torneo per permettere ai partecipanti di dissetarsi o di fumare una sigaretta in tutta calma.
Il primo torneo di Mangia-Mangia ha l’effetto di incuriosire i soci del circolo, che vi assistono divertiti. Alcuni di essi in seguito si accosteranno al gioco.

L’anno successivo il torneo viene riproposto ma si decide di collocarlo al venerdì grasso, così da sottolineare la natura fondamentalmente goliardica del Mangia-Mangia associandolo al Carnevale.
Rispetto all’anno precedente la partecipazione aumenta: nove coppie si sfidano sulle doppie scacchiere e per alcuni iscritti si tratta delle prime partite in assoluto al nuovo gioco.
La curiosità, la confermata gratuità della competizione e la voglia di passare un venerdì sera un po’ diverso dal solito hanno evidentemente la meglio su dubbi e perplessità.
La formula del torneo è ancora il girone all’italiana (questa volta singolo).

Spinti dal clamoroso quanto imprevisto successo, nei mesi successivi gli appassionati si sforzano di ufficializzare il Mangia-Mangia. Viene redatto un agile regolamento del gioco articolato in una dozzina di punti e per misurare la forza dei giocatori si elabora un semplice sistema basato sulla percentuale di partite vinte nei tornei disputati.

Il “3° torneo di Mangia-Mangia Famiglia Legnanese” disputato nell’anno giubilare 2000 vede ai nastri di partenza tra i venti giocatori iscritti anche due Maestri, fieri oppositori del nuovo gioco ma ansiosi di dimostrare che un ottimo giocatore praticante i soli scacchi ortodossi può farsi valere anche in un terreno ancora inesplorato. La coppia da loro formata sfiora l’impresa e conclude il torneo al secondo posto.

Il 2001 diventa un anno spartiacque, che può portare alla definitiva affermazione del Mangia-Mangia oppure sancire la fine della sua discreta ma inarrestabile ascesa.
Il torneo annuale è programmato (come il precedente) il venerdì grasso ed è pubblicizzato anche da “la Martinella” (rivista ufficiale della Famiglia Legnanese), che dedica un breve articolo al Mangia-Mangia.
Ci si aspetta una grande partecipazione, considerato anche che da qualche mese sfruttando i materiali del defunto circolo scacchistico locale alcuni appassionati si ritrovano a Busto Arsizio il martedì sera per giocare solo ed esclusivamente a Mangia-Mangia.
Gli organizzatori sognano di raggiungere l’ambizioso traguardo di venti coppie partecipanti.
Alla fine, invece, soltanto quattordici giocatori si iscrivono al torneo.
Peccato, perché dal punto di vista agonistico si tratta di una competizione avvincente: tre coppie concludono al primo posto ex aequo il girone all’italiana singolo e per assegnare la vittoria è necessario disputare un gironcino di spareggio.

La delusione per la scarsa partecipazione non ferma però l’attività degli appassionati: si rivede il regolamento ed a fine luglio viene organizzato un torneo sperimentale nel quale ad ogni turno ciascun partecipante gioca con un compagno ed un diretto avversario differenti. Vi prendono parte soltanto otto giocatori, i più assidui praticanti del Mangia-Mangia.

Le due competizioni disputate nel 2001 evidenziano come i soci del circolo si possano ormai classificare in appassionati (pochi) ed in detrattori (molto più numerosi) del Mangia-Mangia. È scomparsa la categoria degli “incuriositi”, la linfa che alimenta la crescita di qualunque attività ricreativa.
La conseguenza non può che essere il ritorno del gioco nella sua iniziale semiclandestinità.
Nel 2002 e negli anni successivi non si disputano tornei di Mangia-Mangia ed il simbolo del gioco ideato a settembre 2001 (una stella formata da quattro pedoni) non è ancora stato utilizzato…

FINE
(o qualcuno farà continuare la storia?)